SANA ALIMENTAZIONE:

Alimentazione, intolleranza e aspetti psicologici del cibo

Venerdì 30 Settembre 2005

SANA ALIMENTAZIONE: Alimentazione, intolleranza e aspetti psicologici del cibo

 

Relatori: Dott. Attilio Speciani, Dott.ssa Gigliola Braga, Dott.ssa Stefania Bensi, Prof. Dott. Luciano Pecchiai, Dr. Federico Ronchi, Prof. Claudio Viacava
Data:  venerdì 30 settembre 2005
Orario: dalle ore 14.30 alle ore 19.00 – Registrazione Pubblico ore 14.00
Location: Palazzo Affari ai Giureconsulti – Sala Esposizioni – Piazza Mercanti 2, 20121 Milano


RELATORI DELL’EVENTO


Attilio Speciani

Dottore

Intolleranze alimentari: interazioni tra ricerca compulsiva, aumento di peso e aspetti psicologici del cibo

Due grandi novità scientifiche stanno caratterizzando il mondo della allergologia moderna, ma ad una analisi più attenta si tratta della ridefinizione di quanto la medicina del buon senso già evidenziava da decenni.
1) Tutti siamo allergici e intolleranti a tutto, ma non abbiamo sintomi semplicemente perché attraverso lo svezzamento e il buon funzionamento del sistema immunitario manteniamo un controllo attivo sulla reazione allergologica
2) Esistono allergie immediate (le classiche note a tutti da anni) e allergie ritardate, legate allo stimolo ripetuto per 3-4 giorni consecutivi su cellule immunologiche intestinali, che hanno caratteristiche simili a quelle che tutti da anni chiamano intolleranze alimentari.

Gigliola Braga

Dottoressa

Il controllo Metabolico della fame

Oggigiorno parlare di fame alle popolazioni che hanno molto cibo a disposizione può sembrare un controsenso. Eppure molte persone sembrano essere vittime di una fame ingovernabile che definiscono nervosa perché non è motivata da reali e legittime esigenze fisiologiche, ma da un impulso intermittente e continuo che li spinge a mangiare spesso e molto più di quanto essi stessi riconoscano essere necessario al loro organismo. Non si tratta di persone malate, ma di normali e sani individui che possono pagare questa dipendenza dal cibo con un accumulo di grasso che rovina la loro linea e, a volte, la loro salute, oltre a compromettere o ad appesantire il loro rendimento, sia fisico sia mentale. E’ questo un processo inspiegabile? C’è una soluzione per controllare questo irrefrenabile istinto che spinge a mangiare frequentemente?

Luciano Pecchiai

Professore

L’approccio psicologico dell’ alimentazione. Gli OGM: assuefazione e intolleranza

Il rapporto con il cibo ha certamente un aspetto psicologico, correlato innanzitutto alla cultura, che condiziona e determina le abitudini alimentari di ciascuno.
A questo proposito è appena il caso di ricordare le abitudini alimentari di un ebreo, o di un mussulmano osservanti. Lo stesso dicasi di un bambino cresciuto in una famiglia tendenzialmente carnivora che dimostra uno scarso gradimento per l’insalata e la verdura cotta. A prescindere da questi esempi, resta il fatto che di fronte a una novità, come il kiwi o il forno a microonde, alcuni li accettano e si entusiasmano, altri invece manifestano perplessità fino a un rifiuto. E’ evidente che, considerando questi due comportamenti estremi, andrebbe attuata una verifica razionale di validità o danno.

Federico Ronchi

Odontoiatra

L’approccio biologico all’odontoiatria; tossicologia dei materiali

“A caval donato non si guarda in bocca”. Il vecchio criterio contadino di guardare in bocca gli animali per comprendere dallo stato dei denti il loro stato di salute generale trova fondamento anche per gli esseri umani.
Sempre di più è evidente come la salute dei denti ha risvolti molto più ampi e complessi, che esulano dal distetto locale della bocca. In questo contesto si inserisce anche il discorso dell’impatto che possono avere i materiali da restauro odontoiatrico sul benessere dell’organismo. L’odontoiatria biologica si propone oggi di studiare queste interazioni tossicologiche ed immunologiche e stimolare un approccio clinico che miri non solo al ripristino della funzione ed alla reintegrazione estetica senza trascurare l’importante aspetto di una elevata biocompatibilità.

Claudio Viacava

Professore

Insonnia e alimentazione, consigli pratici

Riserva la stanza da letto primariamente per il sonno. Guardare la TV in camera da letto, usare la camera per l’esercizio fisico, lavorare ad una scrivania in camera o scrivere a letto può condizionare a pensare alla camera come luogo di attività invece che di riposo. Fai della camera un santuario del riposo e del sonno.
Spendi non più di 20-30 minuti per addormentarti. Trascorso questo periodo, se non ti sei addormentato, alzati e svolgi qualche attività (fuori dalla stanza da letto). Ritorna a letto solo quando sei stanco- questo abituerà la mente ad associare il sonno con la camera da letto- se non dormi lascia il letto.

POSTI LIMITATI, PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

Le iscrizioni inviate online con il bottone ISCRIVITI di ogni persona che vuole partecipare sono INDIVIDUALI, vi chiediamo gentilmente di ripetere la registrazione per ogni singolo partecipante.

PER INFO E PRENOTAZIONI

info@erredieffe.com
3357970280

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Indirizzo: Piazza Mercanti 2, 20121 Milano