Dalla parte di adamo. L’infertilità maschile tra opportunità di cura e vissuto individuale

Date: Sabato 3 Dicembre 2011
Orari: dalle ore 14.00 alle ore 18.30 – Registrazione Pubblico ore 13.30
Location: Sala Conferenze – Centro Servizi di Banca Popolare di Milano in via Massaua 6, Milano

 

Questi e molti altri argomenti verranno affrontati dagli illustri relatori che parteciperanno al Convegno:
Dott. Giovanni Colpi – Calo delle nascite e prevenzione sociale e individuale dell’infertilità maschile

I dati ISTAT più recenti indicano un progressivo declino demografico in Italia dagli anni ’60 ad oggi, con un tasso di nati vivi che è passato da oltre un milione/anno all’attuale valore che oscilla tra i 500.000 e i 550.000 nati vivi/anno.
A questo fenomeno concorrono diversi fattori: in primo luogo, l’età media di ricerca del primo figlio nella società occidentale si è progressivamente spostata in avanti e, in generale, per le donne italiane l’età media al primo parto è di 31,7 mentre per le donne lombarde è di 32,4 anni. Il fattore età è di cruciale importanza per la fertilità femminile che tra i 31 ed i 35 anni si riduce del 25% e addirittura di oltre il 50% tra i 36 ed i 40 anni. Inoltre, la percentuale di aborto aumenta esponenzialmente dopo i 35 anni passando dal 20% ad oltre il 50-60% tra i 40 ed i 45 anni. Anche la fertilità del maschio si riduce con l’età ed il numero totale di spermatozoi mobili passa in media dai quasi 70 milioni prima dei 30 anni a 30-40 milioni dopo i 40-50 anni.

 

Dott.ssa Cristiana D’Orsi – Infertilit♂: pensieri e emozioni al maschile
Lo stato di infertilità richiama temi legati alla genitorialità, alle funzioni paterne e materne “moderne”, al significato della procreazione che può non essere più garantito a priori. L’impedimento biologico risuona come ingiustizia non solo ingiustizia biologica ma anche personale: perché proprio a me, a noi?La facilità al concepimento è spesso messa in discussione e appare un atto che incontra un limite, una impotenza, una nuova disabilità.

Parlare di infertilità maschile è infrangere un tabù: per secoli e ancora in molte culture la difficoltà procreativa è femminile, come del resto tutta la ginecologia e ostetricia parla al femminile.

 

Dott.ssa Stefania Piloni – Curare la sterilità di coppia: terapie ormonali e medicina naturale
Ogni donna e ogni coppia hanno una storia unica e irriproducibile. La persona giusta al momento giusto è quanto ognuno vorrebbe augurarsi. Purtroppo non è così semplice e diventare genitori può essere un progetto che ci riguarda tardi nella vita o a una scadenza non prevista.

Per questo è importante conservare il nostro patrimonio fertile il più a lungo possibile sano e funzionale, evitando abitudini e stili di vita sbagliati che possano svigorirlo. Questa responsabilità è degli uomini e delle donne, di tutti i futuri candidati genitori, di chi conserva e culla nel cuore il sogno di diventare genitore.

 

Prof. Antonio Bertoli – Focus Letterario
Un individuo è collegato – oltre che alla sua esperienza biografica – alla sua famiglia, in secondo luogo alla società in cui nasce e alla cultura di cui fa parte, e in terzo luogo alla specie biologica cui appartiene. Pur conoscendo questo dato di fatto, si sono sempre considerati i problemi solo in relazione alla persona che ne soffre, come se fossero delle entità autonome e se una persona fosse isolata da tutto il resto. Così l’insoddisfazione, l’impossibilità di buoni rapporti, i problemi di lavoro, di coppia, la depressione, le malattie fisiche, tutto viene preso a sé stante, come singolo e specifico problema di una persona, della sua singola vita e biografia.

Eppure questo individuo ha appunto una famiglia, appartiene a una cultura e a una società, appartiene a una specie biologica: c’è una relazione stretta e inequivocabile tra tutte queste entità, una relazione sistemica che determina ciascuna di esse e in particolar modo la vita del singolo individuo, e quindi tutti i problemi che lo affliggono. Queste relazioni sono inconsce e proprio per questo difficilmente individuabili, ma portarle a livello di coscienza è indispensabile per uscire dal circolo vizioso del malessere e della stessa malattia fisica: come diceva Jung, infatti, “tutto ciò che non sale a livello di coscienza diventa un destino”.

Le iscrizioni inviate online con il bottone ISCRIVITI di ogni persona che vuole partecipare sono INDIVIDUALI, vi chiediamo gentilmente di ripetere la registrazione per ogni singolo partecipante.

PER INFO E PRENOTAZIONI

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