I SETTE SENTIMENTI E LE CINQUE EMOZIONI
Elisabeth Rochat De La Vallèe nel suo recente testo “Le 101 nozioni chiave della medicina cinese” riporta tra le cause delle malattie: “Uno squilibrio causato dalle emozioni non dominate”, alla luce di ciò, possiamo affermare che i sette sentimenti sono il motivo della maggior parte delle “alterazioni” da causa interna. Anche in occidente è sempre più asseverata l’ipotesi che uno “squilibrio emotivo dell’essere” sia causa di una gran parte di tutte le malattie, anche non direttamente riconducibili all’aspetto psicosomatico.
Kespi cita che “le malattie sono causate dai sei soffi climatici, dai cinque sapori e dai sette sentimenti, dove i sei soffi climatici evocano il cielo, i cinque sapori la terra e i sette sentimenti, l’uomo… Sette:
- 7 Sono gli orifizi del capo che consentono le relazioni con ‘lesterno
- 7 Sono i giorni della settimana
- 7 Sono le stelle dalla grande orsa
- 7 Sono i colori dell’arcobaleno
- 7 Sono le note musicali
- 7 Sono vertebre cervicali, una scala formata da sette gradini che portano dal corpo alla mente, dal fisico alla spiritualità
- 7 rappresenta, inoltre, le sei direzioni nello spazio (alto, basso, destra, sinistra, avanti, dietro) con un centro, applicato all’uomo, il numero sette simbolizza la possibilità di espressione nelle varie direzioni supportata da un centro, indica l’orientamento che va dal centro dal centro dell’uomo verso l’universo che lo comprende.
Per la Rochat, il numero sette rappresenta “l’apparizione concreta della potenza di vita, lo slancio vitale con i suoi eccessi e i suoi pericoli. Ogni vita che ha inizio, ha in sé un potenziale fuorviante che va controllato in modo che non si trasformi in violenza incontrollata”.
SENTIMENTI ED EMOZIONI
I sette sentimenti sono: Gioia (allegria); Collera; Preoccupazione (inquietudine o afflizione); Pensiero stagnante (pensiero ossessivo); Tristezza; Paura; Terrore (trasalimento, panico).
Le turbe dei sette sentimenti si possono definire come “modificazioni energetiche secondarie ai sentimenti umani. Una intensa e prolungata emozione può rappresentare un fattore patogeno, causando disfunzione dell’energia vitale, del sangue e dei visceri” (Chinese English Dictionary of MTC).
Le emozioni “Qing o Whu Zhi (cinque intenzioni, volontà, progetto…)”.
Ogni essere umano nasce con una certa dotazione naturale che lo predispone a ricercare, a fuggire, ad amare, a odiare ecc; questa dote ci spinge all’esterno, verso il mondo con un ordine universale, ma se ciò che fa muovere l’uomo non rispetta la natura delle cose, queste che sono attitudini, si trasformano in passioni e desideri.
Se il cuore resta calmo e sereno, “vuoto” nell’osservanza dell’ideogramma che lo rappresenta, l’uomo vive nel rispetto dell’ordine della natura, altrimenti queste doti possono assumere carattere perverso e divenire emozioni patologiche quali l’avidità, l’amore che divora ecc.
Non è possibile vivere senza emozioni, ma queste tendono a creare turbamento nell’umano vivente mettendo continuamente a dura prova l’equilibrio che il cuore sovrano agognerebbe per il sano vivere.
Una emozione in eccesso, meglio definita sentimento turbato, attacca direttamente il cuore portandolo a perdere la sua naturale capacità di percepire, conoscere, giudicare e reagire in modo appropriato. Le cinque emozioni sono:
• Gioia legata al movimento del fuoco;
• Collera legata al movimento del legno;
• Pensiero legato al movimento della terra;
• Tristezza legata la movimento del metallo;
• Paura legata al movimento dell’acqua.
L’emozione è una espressione del Qi e quando un organo perde il suo radicamento, le emozioni perturbano i movimenti del Qi che non riesce più a fluire correttamente causando disturbi di ordine psichico e fisico. La differenza fra i sette sentimenti e le cinque emozioni o volontà è che le emozioni sono costituzionali, ovvero presenti da quando l’essere esiste come tale, mentre i sentimenti sono frutto dell’interazione dell’individuo con l’universo che lo circonda e quindi in grado di modificarsi in ogni momento della vita.
L’azione dei sentimenti influenza i singoli organi correlati alle fasi di appartenenza.
Uno dei risultati dell’azione di un sentimento in eccesso è il creare una situazione di vuoto energetico su tutto l’organismo e, sempre, una lesione del cuore. Le capacità dell’uomo di mantenere un buon livello di vitalità e di adattamento non sono inesauribili e, oltre certi livelli di aggressione, l’organismo non riesce ad adeguare le proprie funzioni compensatorie, ne può conseguire un progressivo modificarsi della propria struttura.
Il compito di chi intraprende un atto “curativo” per la tradizione cinese non è tanto quello di trattare a tutti i costi una patologia, quanto quello di ri-armonizzare energeticamente l’individuo, in modo che questo sia in grado di stimolare le proprie risorse naturali di recupero.
L’insorgere di uno squilibrio può essere causato sia dalla difficoltà che l’individuo incontra nel percorrere la sua “strada” (il Do), sia dal cattivo funzionamento di un organo (in genere a seguito di errati stili di vita: abuso di alcool, droghe, fumo, cattiva alimentazione ecc).
La collera fa salire il Qi e colpisce il Fegato. La gioia eccessiva abbassa il Qi e colpisce il Cuore.
La riflessione “annoda” il Qi e colpisce la Milza. La preoccupazione colpisce la Milza e il Polmone. La tristezza dissolve, disperde il Qi e colpisce il Polmone. La paura fa scendere il Qi e colpisce i Reni. Lo shock “scatta” e colpisce Rene e Cuore
Gioia (Allegria). L’ideogramma riporta nella parte sommitale il simbolo di una mano che batte la pelle di un tamburo, al centro una bocca che emette suoni e canti gioiosi, in poche parole è l’allegria della festa del villaggio. La Gioa è benefica fino a quando non viene esasperata e diventa una ricerca di qualcosa di sempre più forte che, alla fine lascia un senso di smarrimento e mancanza. La Gioa è il Qi del fuoco, quello che scalda e non brucia.
Una sana allegria favorisce la circolazione di Qi e di sangue in tutto il corpo. L’eccesso di gioia porta a sovra-eccitazione, accelera la circolazione di sangue e Qi e fa perdere il controllo dei sistemi inibitori.
La ricerca del piacere prende il sopravvento aprendo le porte alla follia. La gioia patologica disperde lo spirito (shen) del cuore, ferisce il PO del polmone e può svuotare i cinque organi.
Collera. L’ideogramma riporta in basso il radicale di cuore ed in alto l’equivalente di una schiava; la collera è provare nel cuore il risentimento di una donna sottomessa a un padrone.
Nel confronto con il legno, movimento al quale la collera appartiene, la collera è la forza del vento che soffia, la forza del germoglio che spacca il suolo per uscire, la collera “normale” è l’impeto. L‘eccesso di collera è la perversione del legno che rompe gli ormeggi, sradica gli alberi. La collera lede lo ZHI (anima del rene).
Oppressione, preoccupazione (inquietudine). L’ideogramma rappresenta in basso qualcuno che trascina ovunque un cuore e una testa che sono i radicali che compaiono in alto.
È la pena, l’infelicità, la noia che ci piegano sotto cupi pensieri. Questo sentimento, in genere, va ad aggiungersi agli altri rendendone più difficile la soluzione e portando alla depressione. È energia mentale invasa dal pessimismo. “La riflessione rallenta il cuore, concentra lo spirito, immobilizza il Qi corretto che è annodato” (sw cap. 9). L’oppressione lede lo HUN (anima del fegato).
Pensiero. L’ideogramma riporta il simbolo del cuore in basso e sopra la scatola cranica che racchiude il cervello. Una buona relazione fra cuore e cervello permette lo sviluppo di un pensiero ispirato, al contrario si ha preoccupazione ed ossessione.
Se il pensiero è corretto, l’uomo può esaminare le cose e realizzare delle concatenazioni lineari che lo portano a pianificare le proprie azioni. Se il pensiero non si arresta, questo può fuorviarsi ed offuscare la ragione portando all’esaurimento della vitalità. Il pensiero è fondato sulla memoria, sulle conoscenze e sull’esperienza che devono essere sapientemente messe in relazione fra di se. Il pensiero ossessivo Lede lo YI (anima della milza).
Paura (grande timore). L’ideogramma rappresenta, in basso il cuore ed in alto qualcosa che batte ripetutamente come il cuore che palpita nel petto. La paura appartiene al movimento dell’acqua e di conseguenza dei reni.
Il timore è un sentimento sano che mantiene il radicamento a terra, ma se c’è squilibrio, tutto crolla e cede. La paura è un’emozione che rode poco a poco la gioia di vivere, scalza i reni che sono il fondamento della vita. Quando la paura prende il sopravvento vi è interruzione nella comunicazione fra alto e basso; cuore e reni o acqua e fuoco non sono più in equilibrio di reciproco controllo. La paura lede ZHI (anima del rene).
Tristezza. L’ideogramma riporta in basso il cuore e in alto il rifiuto, l’opposizione di una persona verso se stessa che porta alla distruzione del Qi del cuore e del polmone; il cuore toglie la gioia di vivere. La tristezza è sentimento necessario e deve essere vissuto e mai negato, ma senza che questa diventi patologica. La tristezza appartiene al movimento del metallo, che se patologica impedisce al sangue di scorrere il che si traduce nell’incapacità del polmone di trasmettere il Qi all’organismo. Attacca anche il fegato perché lo priva del dinamismo necessario. Lede lo HUN e accorcia la vita.
Panico (trasalimento). L’ideogramma rappresenta in basso il radicale che significa cavallo e in alto il rispetto e la reverenza, ovvero il saper controllare i propri gesti a meno dell’irruenza del cavallo a volte incontrollata, cioè l’attenzione colta di sorpresa. Non si sa come reagire all’imprevisto. È un importante squilibrio fra sangue e soffi che si trasforma in sussulti, spasmi e convulsioni. Comunque sia, è una reazione fisica anche non di grande intensità che manifesta che gli spiriti sono assenti. L’attacco lede il sangue che non nutre più il cuore e porta in circolo gli spiriti, questo comporta che il fegato non sia più impregnato e allora inibisce i movimenti muscolari.
In caso di trasalimento le funzioni dei visceri sono compromesse, lo SHEN è disorientato e perde il centro andando in tutte le direzioni.
CONCLUSIONI
Si può riassumere quanto detto come rappresentato nella tabella qui in alto. Per quella che può essere la mia personale esperienza nello Shiatsu quotidiano ho trovato molto più affascinante vivere la relazione Tori/Uke come un insieme di espressioni degli aspetti emozionali, questo mi ha aiutato molto ad uscire da quella che ritengo essere una contaminazione culturale assai forte e catalizzante rappresentata dalla visione meccanicistica di “Uke portatore di sintomatologia da affrontare come oggetto da riparare…”.
SENTIMENTO | ORGANO COLPITO | ANIMA VEGETATIVA COINVOLTA |
Allegria | Cuore | SHEN |
Collera | Fegato | HUN |
Inquietudine | Polmone | PO |
Rimuginazione | Milza | YI |
Tristezza | Polmone | PO |
Paura | Rene | ZHI |
Terrore | Cuore | SHEN |