Scalo Farini:
Il consiglio di stato ragiona…
Di Fiorello Cortiana
Forse non tutte le ciambelle riescono col buco. Il destino delle aree degli ex Scali FS di Milano sembrava interessare una parte minoritaria di opinione pubblica avvertita e la sola Italia Nostra tra le associazioni ambientaliste nazionali. Sono aree, per quanto strategiche, comprese dai muri di cinta, per questo esterne al vissuto storico dei milanesi. Non è un caso che i cittadini con le case affacciate sullo scalo Farini siano stati i soli ad organizzarsi in comitato locale per ricorrere. La loro tenacia ha avuto una prima e importante conferma, dopo che il TAR della Lombardia aveva respinto i diversi ricorsi loro si sono rivolti al Consiglio di Stato.
A seguito dell’udienza del 12 novembre, il Consiglio di Stato in data 19.11 ha disposto un’ordinanza per verificare se le modalità di calcolo degli standard di spazio pubblico abbiano compreso o meno la popolazione fluttuante degli addetti alle attività previste. Il Consiglio di Stato ha specificato che: i quesiti a cui il verificatore dovrà rispondere, previa acquisizione della documentazione di causa, sono i seguenti:
a) se vi sia, all’interno del Programma di Governo del Territorio (ivi compresi i documenti allegati) del Comune di Milano approvato il 22 maggio 2012, una precisa e completa determinazione degli standard urbanistici (intesi come spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggio, con esclusione degli spazi destinati alle sedi viarie) con riferimento sia all’intero territorio comunale sia con riguardo allo specifico Ambito di Trasformazione Urbana denominato “scalo Farini” e, in caso di risposta affermativa, quale sia il loro dimensionamento;
b) quale sia, nell’ambito dell’Accordo di Programma, l’entità del dimensionamento degli standard, come definiti al punto a), con riferimento al singolo Ambito di Trasformazione Urbana denominato “scalo Farini”;
c) se il dimensionamento degli standard, come definiti al punto a), previsto dall’Accordo di Programma risulti comprensivo della “popolazione fluttuante e degli addetti”, ai sensi dell’art. 9, comma 5, della l.r. 11 marzo 2005, n. 9, e in quali termini;
La perizia di verifica verrà svolta come perito d’ufficio da un professore del Dipartimento di Scienze, Progetto e politiche del territorio (DIST) del Politecnico di Torino e per i cittadini ricorrenti dal prof. Sergio Brenna. Il prof. Fausto Capelli ha sottolineato che: l’ordinanza del Consiglio di Stato è molto importante perché subordina la decisione finale, di carattere giuridico, ad una verifica di carattere tecnico e ad una valutazione basata su dati oggettivi. Secondo il prof. Sergio Brenna
E’ un grosso successo perché già sappiamo con certezza che comprendendo la popolazione fluttuante deriva una carenza di circa 125.000 mq di spazi pubblici, a cui si può rimediare o diminuendo la previsione edificatoria attuale o concentrandola in spazi ulteriormente ristretti e con altezze quasi doppie dei 150 metri attuali. E’ ciò che suggeriva il Masterplan OMA-Kohlaas (commissionato dalle proprietà FS-Sistemi Urbani e COIMA Catella) nella prospettiva 2040-’50 di Milano Città Globale in concorrenza coi paradisi fiscali. C’è da chiedersi se l’esito eventualmente favorevole avrebbe un carattere estensivo anche per gli altri scali. Il professor Capelli in proposito è chiaro:
‘Non possiamo affermare che gli effetti di questa ordinanza possano essere direttamente estesi anche alla situazione degli altri scali ferroviari che a suo tempo abbiamo contestato, ma è evidente che se le condizioni accertate dal Consiglio di Stato presso lo Scalo Farini dovessero sussistere anche presso gli altri Scali ferroviari, sarebbe possibile pretendere dal Comune di Milano e dalla Regione Lombardia il rispetto delle norme vincolanti applicabili. Ogni esperienza di Cittadinanza Attiva attende interessata.
Scalo Farini:
The State Council reasons…
By Fiorello Cortiana
Perhaps not all donuts come out with a hole in them. The fate of the former Scali FS (railway yards) areas in Milan seemed to be of interest to a minority of informed public opinion and only Italia Nostra among the national environmental associations. They are areas, strategic though they may be, enclosed by boundary walls, and therefore outside the historical experience of the Milanese. It is no coincidence that the citizens whose homes overlook the Farini stopover were the only ones to organise themselves into a local committee to appeal. Their tenacity was first and foremost confirmed after the Lombardy Regional Administrative Court rejected their various appeals to the Council of State.
Following the hearing on 12 November, the Council of State issued an order on 19.11 to verify whether or not the way in which the public space standards were calculated included the fluctuating population of people employed in the planned activities. The Council of State specified that: the questions to be answered by the verifier, after obtaining the documentation of the case, are the following:
a) whether there is, within the Programme for the Governance of the Territory (including the annexed documents) of the Municipality of Milan approved on 22 May 2012, a precise and complete determination of urban standards (understood as public spaces or spaces reserved for collective activities, public green spaces or parking, with the exclusion of spaces intended for roads) with reference both to the entire municipal territory and to the specific Urban Transformation Area known as ‘Scalo Farini’ and, if so, what is their size?
b) within the framework of the Programme Agreement, what is the extent of the sizing of the standards, as defined in point a), with reference to the individual Urban Transformation Area called “Scalo Farini”;
c) whether the sizing of standards, as defined in point a), provided for in the Programme Agreement includes the “floating population and employees”pursuant to article 9, comma 5, della l.r. 11 March 2005, n. 9, and in what terms;
The expert opinion will be carried out by a professor of the Department of Science, Planning and Territorial Policy (DIST) of the Politecnico di Torino and for the plaintiffs by Prof. Sergio Brenna. Professor Fausto Capelli stressed that: the Council of State’s order is very important because it makes the final legal decision subject to a technical check and an assessment based on objective data. According to Prof. Sergio Brenna
This is a great success because we already know with certainty that including the floating population there will be a shortage of about 125,000 square metres of public space, which can be remedied either by reducing the current building forecast or by concentrating it in further restricted spaces with heights almost double the current 150 metres. This is what the OMA-Kohlaas Masterplan (commissioned by the FS-Sistemi Urbani and COIMA Catella properties) suggested in the 2040-50 perspective of Milan as a Global City in competition with tax havens. One wonders whether this favourable outcome would also apply to other airports. Professor Capelli is clear about this:
We cannot say that the effects of this ordinance can be directly extended to the situation of the other railway yards we challenged at the time, but it is clear that if the conditions ascertained by the Council of State at Scalo Farini were to exist also at the other railway yards, it would be possible to demand that the Municipality of Milan and the Lombardy Region comply with the applicable binding regulations. Any experience of Active Citizenship awaits interest.